In questo progetto mi trovavo davanti ad una bellissima cascina immersa tra le risaie del Pavese, un luogo quasi magico dove gli unici suoni che si sentono sono quelli della natura, dei due cavalli presenti nella stalla e delle allegre feste che i proprietari del casale organizzano ogni tanto nel cortile attorno ad un grande falò. In un posto già perfetto come questo l’intervento è stato minimale: l’inserimento di un unico albero di rovere (un tipo di quercia il cui nome latino è Quercus robur) come elemento forte sul paesaggio ispirato da un boschetto di querce vicino al podere, un piccolo orto fatto da aiuole rialzate in legno, la sistemazione di un vecchio glicine “spettinato” ed una staccionata in legno per collegare la stalla dei cavalli al paddock vicino.
Tutto il resto è stato mantenuto: i molti alberi da frutto, vecchi cespugli di rose, persino un grande ailanto, che di solito è un albero che a malincuore elimino perché altamente invasivo, in questo caso ci ha fatto comodo per l’ombra e perché questa pianta attrae nuvole di una particolare farfalla notturna che rendono incantata l’atmosfera delle caldi serate estive.

stato di fatto