I giardinieri sono un po’ paesaggisti ed i paesaggisti sono un po’ giardinieri, questo aforisma mi serviva per introdurre la bibbia che ogni garden designer deve avere sulla sua scrivania: “L’educazione di un giardiniere” di Russel Page.

Page è uno dei più grandi architetti dei giardini del 900 che ha lavorato, oltre che nella sua Inghilterra, in tutta Europa, in Sudamerica e negli Stati Uniti; anche in Italia fu molto attivo e realizzò parchi e giardini magnifici.

Più che un manuale questo suo libro sembra un testo di letteratura con una narrazione piacevole ed elegante, dove Page regala consigli di giardinaggio, di design e di arte che vanno al di là delle tendenze del momento: “…provo a mettermi nei panni del mio cliente e ad immaginare che dovrò trascorrere il resto della mia vita con il giardino che sto per realizzare, in altre parole mi immagino di progettare il giardino e di disporre le piante al suo interno come se si trattasse del mio. Questa tecnica mi permette di liberarmi di ogni stravaganza e ricercatezza. Se, tuttavia, non vengono eliminate, rimarranno come rimprovero, oppure, in quanto prova della mia incompetenza, finiranno per essere spazzate via.”